PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEL TENNIS
- alexgabiano88
- 25 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Le sollecitazioni esercitate dal tennis sull’organismo dei giocatori di elitè influenza gli arti superiori, inferiori ed il tronco, creando adattamenti muscoloscheletrici e possibili lesioni. Questo perché gli stress ripetuti e i continui cambi di carico creano squilibri muscolari specifici che richiedono interventi preventivi per ridurre il rischio di infortuni.
Le aree più comunemente colpite da infortunio negli arti inferiori sono, la caviglia (trauma distorsivo) , la coscia (lesioni muscolari del quadricipite e degli adduttori), mentre negli arti superiori sono spesso situate a livello del gomito (gomito del tennista, epicondilite, epitrocleite) e della spalla ( lesioni della cuffia dei rotatori, capo lungo del bicipite). Durante i colpi del tennis necessitiamo di alti livelli di controllo muscolare per mantenere la stabilità dell’articolazione della spalla, ad esempio da test svolti con EMG si può vedere che durante un servizio si ha il coinvolgimento, per quel che riguarda la spalla, di sovraspinato, sottospinato, dentato anteriore, cuffia dei rotatori.
Questi muscoli interagendo tra loro posizionano la scapola, stabilizzano l’articolazione gleno-omerale e decelerano la spalla.
Nel tennis moderno il gioco è caratterizzato da oltre il 75% di dritti e servizi, i quali richiedono potenti rotazioni concentriche della spalla per la produzione di energia. Gli esercizi preventivi riguardano la stabilizzazione della scapola, e la cuffia dei rotatori, si consiglia esercizi multipli, 2-3 serie ad alte ripetizioni (15-20), a bassa resistenza per promuovere la resistenza muscolare locale. Le lesioni del gomito sono causate da un sovraccarico ripetitivo delle strutture tendinee, questa regione è impiegata nel servizio e nei colpi di dritto.
Gli esercizi di prevenzione si focalizzano sull’aumento della forza, in particolare sulla resistenza muscolare del poso e della muscolatura dell’avambraccio. Esercizi avanzati di forza e condizionamento del polso e dell’avambraccio sono rappresentati da esercizi pliometrici con la pala medica, i quali sviluppano forza dinamica e resistenza muscolare. Bisogna specificare che la produzione di potenza non proviene dal polso o dall’avambraccio, ma è la somma delle forze della catena cinetica che viene trasferita attraverso avambraccio, polso e alla fine alla racchetta.
Nel tennis, i movimenti richiesti al rachide lombare sono la ripetuta flesso-estensione, flessione laterale e rotazione.
Questi movimenti combinati e ripetitivi induco stress sul rachide lombare. Le strategie di prevenzione prevendono un intenso allenamento per la core stability. Bisogna tenere conto di questi ripetuti movimenti per impostare la strategia di allenamento, che dovrebbe prevedere un particolare accento sugli esercizi di rotazione.
Le lesioni alla regione dell’anca sono causate dall’impatto del carico e dai movimenti multidirezionali con decelerazioni, accelerazioni, torsioni che si verificano nelle estremità inferiori. La prevenzione prevede il miglioramento della forza muscolare e la resistenza dei gruppi muscolari di sostegno all’anca, al fine di dare ulteriore stabilità all’articolazione durante il caricamento. Un programma di resistenza e condizionamento specifico per il tennis può giocare un ruolo chiave nella prevenzione dei comuni infortuni.
[ft. Journal of Spor traumatology - Epidemiologia e prevenzione dei traumi nel tennis]

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