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L'ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO

  • alexgabiano88
  • 4 feb 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

L’allenamento propriocettivo è stato per molto tempo confinato all’ambito della riabilitazione. Questo avviene poichè un trauma articolare danneggia, sia dal punto di vista anatomico che funzionale, i recettori articolari che trasmettono al sistema nervoso informazioni sul senso di movimento e di posizione (propriocettori).

Dopo un infortunio di varia natura subentra quindi un certo grado di deficit propriocettivo, con sensibile riduzione del controllo neuromuscolare, che si associa all’instabilità dovuta alla lezione anatomica.


RIMEDI

Un adeguato piano di allenamento permette di ridurre il rischio di recidive, anche riprogrammando la funzione neuromuscolare attraverso una serie di esercizi specifici.

Questi esercizi hanno un ruolo di prevenzione non solo per evitare recidive, ma anche per migliorare le prestazioni delle strutture sane.


L’allenamento propriocettivo può infatti permettere una risposta migliore e anticipata alle perturbazioni di qualsiasi origine (avversari, cambi di traiettoria del pallone, buca nel terreno) e del programma motorio originale.

Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che l’allenamento propriocettivo è in grado di determinare un aumento dei picchi di forza, ma per essere davvero efficace deve seguire regole generali di variabilità degli stimoli e progressioni di carico (difficoltà).



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